Rosalia alpina è ritenuto il cerambicide europeo più elegante ed è una delle specie simbolo, o meglio bandiera, delle foreste di faggio perché per le sue dimensioni e la sua splendida livrea è facilmente riconoscibile anche dalle persone poco esperte di insetti. In dissonanza con il nome, questa specie non è tanto legata all’ambiente alpino, quanto alla presenza di faggete di tipo termofilo più frequenti nell’Appennino, ma affinché le sue larve possano svilupparsi, Rosalia alpina deve disporre per diversi anni di legno morto. Nel nostro appennino, per decenni, i boschi sono stati utilizzati per la produzione di carbone e legna da ardere, questo sfruttamento intensivo delle faggete ha determinato l’indisponibilità di alberi morti e senescenti su cui la Rosalia si nutre e riproduce, causando la rarefazione della specie.
La Rosalia alpina è inserita stata nell’elenco delle specie prioritarie dalla Direttiva habitat, emanata dall’Unione Europea e tra le specie particolarmente protette dalla Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. Il rilevamento della specie, oggi, è particolarmente importante perché questo coleottero è considerato un bioindicatore dello stato e grado di maturità delle faggete.
La campagna di Citizen Science “i-Rosalia” mira ad ampliare il monitoraggio della specie Rosalia alpina, nel territorio della Regione Emilia-Romagna. Si teme che nel territorio appenninico, in particolar modo tra le province di Parma e Piacenza essa sia quasi estinta, da qui, la richiesta d’aiuto ai cittadini.
Se durante un’escursione, avvistate, in prossimità su tronchi di faggio di grandi dimensioni o sulle cataste di legname, un coleottero dal corpo medio-grande con lunghezza tra 20 e 38 mm, con la caratteristica colorazione azzurro-celeste, con un disegno a macchie nere sul protorace e sulle ali, avente antenne molto lunghe suddivise in segmenti neri e azzurri, siete inviatati ad effettuare la segnalazione mediante app o piattaforma online InNat, oppure inviando al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., una foto dell’insetto, la data e il luogo del ritrovamento ((possibilmente con le coordinate geografiche).
Di seguito i link per approfondire.
https://www.innat.unimol.it/progetto/il-progetto-irosalia/
https://progeu.regione.emilia-romagna.it/it/life-eremita/homepage
https://progeu.regione.emilia-romagna.it/it/life-eremita/temi/citizen-science/i-rosalia