Venerdì 16 maggio nel pomeriggio, con un evento ad invito che ha visto una notevole presenza, è stata inaugurata la Mostra "Paesaggio Appennino" curata da Andrea Greci nell'ambito delle iniziative per festeggiare i 150 anni dalla nascita della nostra Sezione. La Mostra, aperta da sabato 17 maggio a Palazzo Pigorini (via Repubblica) con ingresso libero sarà visitabile dalle 10 alle 19 dal mercoledì alla domenica ed è corredata da un ricco catalogo (qui tutti i dettagli: Mostra_paesaggio_appennino )
I saluti iniziali del Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Parma Lorenzo Lavagetto nel portare i saluti di tutta l'Amministrazione ha sottolineato la collaborazione e gli ambiti di interesse comune tra il nostro sodalizio e l'Amministrazione comunale che -proprio per questo- ha patrocinato e sostenuto con convinzione la realizzazione della mostra.
Il Magnifico Rettore Paolo Martelli nel suo saluto ha ricordato l'ormai consolidata collaborazione tra l'istituzione universitaria e la Sezione su vari ambiti: scientifico, culturale, di animazione del territorio e coinvolgimento dei giovani studenti, sottolineando il comune impegno nella consapevolezza verso la tutela dell'ambiente come comune tracciante di un impegno innanzitutto civico verso il nostro territorio e la nostra storia comune.
Di seguito tre brevi pensieri raccolti da tre dei protagonisti della giornata e, più in generale della realizzazione dell'iniziativa e in allegato una piccola galleria di immagini dell'inaugurazione.
Andrea Greci, curatore della Mostra
La mostra nasce da due presupposti. Il primo può essere considerato geografico e storico riassunto in una provocazione ma che è anche un dato di fatto: "la natura selvaggia non esiste", almeno in Italia. Tutto quello che vediamo intorno a noi, comprese le montagne-salvo qualche remoto ghiacciaio o solitarie pareti-è il frutto della secolare, a volte millenaria, relazione tra elementi naturali e attività umane. Questa relazione ha creato il "paesaggio culturale" delle nostre catene montuose. Esse hanno un alto grado di naturalità, ma sarebbero davvero così senza la nostra interazione? La mostra cerca di rispondere, in maniera ovviamente incompleta ma lanciando degli spunti di lettura, a questa domanda. Il secondo presupposto è di matrice culturale. Altrettanto importante della lettura dell'evoluzione del paesaggio è capire come esso è stato letto, percepito e raccontato. Le Alpi sono state spesso al centro della narrazione artistica e letteraria, l'Appennino è stato quasi sempre ai margini: troppo facile forse da attraversare, non abbastanza "sublime", privo di cime maestose. La mostra vuole quindi anche indagare come l'Appennino è stato letto da pittori, scrittori, poeti, cartografi, perché anche loro hanno contribuito alla "costruzione" dell'Appennino e della sua "iconografia".
La mostra è frutto di più di due anni di lavoro, ma è stato un viaggio davvero emozionante, e a tratti sorprendente. Devo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto e contribuito a rendere possibile questa mostra.
Roberto Zanzucchi, Presidente CAI Parma
È con grande piacere e un pizzico di emozione che arriviamo oggi all'inaugurazione di questa mostra, "Paesaggio Appennino". Un evento per noi particolarmente significativo, che si inserisce nelle celebrazioni per i 150 anni della fondazione della Sezione di Parma del Club Alpino Italiano.
Questa mostra è il culmine di un lungo lavoro di ricerca e di passione, durato oltre due anni, e che ci ha permesso di ripercorrere il "sentiero della memoria" dell'Appennino Tosco-Emiliano, con un focus particolare sul territorio parmense. Un percorso che affonda le radici nel passato, ma che è fondamentale per comprendere il presente e progettare il futuro delle nostre montagne.
Attraverso un ricco corpus di opere d'arte, incisioni, illustrazioni, testi, documenti, mappe storiche e fotografie, la mostra ci offre uno spaccato unico sull'evoluzione del paesaggio appenninico e sulla sua "iconografia". Un confronto tra passato e presente che ci invita a guardare queste "montagne di mezzo" con occhi nuovi, con una maggiore consapevolezza del loro valore e della loro fragilità.
Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra: in primis il curatore Andrea Greci per la sua passione e competenza, gli enti prestatori che hanno messo a disposizione le loro preziose collezioni, e tutti i partner istituzionali e i sostenitori che hanno creduto in questo progetto.
Spero che questa mostra possa essere un'occasione di arricchimento per tutti i visitatori, un invito a riscoprire la bellezza e la storia del nostro Appennino, e uno stimolo a impegnarci per la sua tutela e valorizzazione.
Gianluca Giovanardi, Consigliere CAI Parma e referente organizzativo per la mostra
Ho seguito il cammino della mostra a fianco di Andrea dalla sua ideazione ad oggi, al suo allestimento. Per me è stata un’esperienza nuova di lavoro da volontario in un campo inesplorato: la trovo assolutamente originale, oltre che di qualità nei contenuti.
Nulla sarebbe stato possibile se, oltre alla ferrea volontà e competenza di Andrea, non ci fossero stati i circa 40 amici e soci che hanno aiutato in mille modi e che, nelle prossime settimane, assicureranno a chi vorrà visitarla, una apertura ed assistenza continue. Come sempre, con un piccolo aiuto di molti si fanno grandi cose!