Per oltre due millenni, le Alpi sono state al centro di una narrazione che le ha rese simbolo ed Le arti figurative, la letteratura e la fotografia come chiave di lettura della montagna e della sua emblema, stereotipo e laboratorio, in una lettura percezione ambivalente tra terrore e stupore, repulsione e incanto.
L’Appennino, apparentemente, è sempre rimasto ai margini, spesso lontano delle attenzioni di studiosi, viaggiatori, scrittori, poeti, artisti. Lontano, per esempio, dall’estetica del sublime o dall’epica narrazione dell’alpinismo. Riannondando le trame della storia, studiando le opere d’arte figurativa, leggendo le fonti documentarie e letterarie, osservando antiche incisioni o la cartografia storica, è possibile però ricostruire il rapporto tra l’uomo e gli elementi naturali dell’Appennino, comprendere come si è evoluto il paesaggio bio-culturale di queste “montagne di mezzo” e la loro percezione, anche soprattutto grazie al confronto tra le fonti storiche e l’aspetto contemporaneo.