Dopo il ritrovo al parcheggio a Valbondione (a pagamento euro 5 al giorno), da località Grumetti s’imbocca il sentiero 305B e, dopo Maslana, si procede lungo il percorso sino ad incrociare il sentiero 305.A quota 1599m., la strada sterrata diventa mulattiera che risale per tornanti fino ad incrociare il sentiero 305/306 (a quota 1748 m.), si percorre un tratto “ aereo” scavato nella roccia del monte Verme sino a raggiungere il Rifugio “Antonio Curò” ( m.1915) Rifugio montano CAI sentinella del clima e dell’ambiente , Osservatorio CNR.
Si prosegue lungo il sentiero 308 e, costeggiando il lago artificiale fino alla sua estremità, si raggiunge il lago naturale del Barbellino dopo circa un’ora di cammino dal Rifugio Curò. Dopo una sosta al lago naturale e Rifugio del Barbellino, si ritorna al Rifugio Curò per il pernottamento.
Dal Rifugio Curò si costeggia il bacino del Barbellino percorrendo il sentiero 308 sino ad imboccare il segnavia 321 CAI, che ci porta a risalire l’alveo del torrente sino ad un primo pianoro. Dopo aver attraversato un ponticello, si raggiunge un secondo pianoro. Dopo aver abbandonato il segnavia 321 CAI, si raggiunge il secondo e ampio pianoro per raggiungere i laghetti posti a quota 2250 m., alimentati dalle acque provenienti dallo scioglimento delle nevi. Il tracciato segue una parte del Sentiero Naturalistico Antonio Curò, che corrisponde a tratto del Sentiero Italia , che conduce al Passo del Vivione in Val di Scalve. Da qui possiamo ammirare i giganti orobici ( Pizzo Coca e Pizzo Redorta).
Sosta e ritorno a Valbondione, passando per il Rifugio Curò, seguendo i sentieri 305 e 305B.
Durata 5h+5h Dislivello 1.150m+300m Lunghezza 11km Diff. E